Violenza sensuale

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Quello che la primavera fa ai ciliegi non mi basta.

Non mi accontenterei mai di farti sbocciare. Per cosa? Farti bella agli occhi degli altri? Una volta in fiore, saresti comunque destinata ad appassire… ed il corso naturale delle cosa vuole che presto o tardi arrivi un’altra primavera per te. Che non mi riguarderà. Se contrasto dev’esservi tra la poesia di marzo e l’angosciante scorrere delle stagioni, preferisco qualcosa di più pungente. Ho in mente l’agrifoglio che diventa splendido colorandosi di rosso acceso con l’arrivare del freddo, resiste all’inverno, le bacche sbocconcellate dagli uccelli, vede l’anno nuovo. Il misticismo racchiuso nelle abitudini della natura è incantevole, ispira i poeti e giustifica qualsiasi sentimento umano.

Ti violenterei di dolcezza infinita.

Si può?

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